History of Bali map of Bali in 1900

Storia e cultura di Nusa Penida

La storia dell’isola di Nusa Penida, a Bali, può essere fatta risalire al X secolo. Il Belanjong Pillar, datato 914 d.C., contiene le prime iscrizioni che menzionano Nusa Penida. Esse parlano di una spedizione militare guidata da Sri Kesari Warmadewa, il primo re di Bali, contro l’isola.

La conquista di Nusa Penida e l’arrivo degli olandesi

Sebbene la popolazione di Nusa Penida fosse riuscita a resistere a diverse spedizioni militari organizzate dai re di Bali, la dinastia Gelgel finì per conquistare l’isola nella seconda metà del XVII secolo. L’ultimo re di Nusa Penida, Dalem Bungkut, morì in battaglia durante la spedizione.

History of Nusa Penida map of Bali in 1900
Il 7 regno di Bali nel 1900

Dopo la sua conquista, Nusa Penida divenne parte del tribunale di Klungkung, uno dei nove regni di Bali. Anche dopo che Bali fu integrata nelle Indie Orientali Olandesi nel 1908, e successivamente entrò a far parte dell’Indonesia, Nusa Penida rimase legata alla reggenza di Klungkung.

Curiosamente, una mappa olandese del 1900 si riferisce a Nusa Penida come “Bandit Island”, poiché la reggenza di Klungkung vi deportava criminali, avversari politici e adepti della magia nera. Questa reputazione potrebbe aver contribuito alle numerose leggende che circondano la storia di Nusa Penida, oltre alla sua prolungata mancanza di sviluppo turistico.


Che significa Nusa Penida?

Il nome Nusa Penida deriva dal balinese: “Nusa” significa isola e “Penida” significa sacerdote. Letteralmente, dunque, “isola dei sacerdoti”. Il toponimo ha un forte significato culturale, riflettendo il legame storico dell’isola con l’induismo balinese.

In contrasto, gli olandesi nel 1900 la chiamarono “Bandit Island”. L’aura avventurosa dell’isola è stata persino immortalata in un fumetto di Bob de Moor, pubblicato nel Journal de Tintin nel 1950. La storia segue il protagonista, Georges Barelli, nel suo viaggio a Nusa Penida dopo una lunga avventura, come raffigurato sulla copertina dell’album.

History of Nusa Penida Barelli Bob de Moor Sorcerer's island
Barelli a Nusa Penida, Isola di Sorcerer

Magia nera, parte integrante della storia di Nusa Penida

La leggenda narra che l’ultimo sovrano di Nusa Penida, Dalem Bungkut, nell’aldilà si trasformò in Ratu Gede Mas Mecaling, il Grande Signore dalle zanne dorate.
Un’altra versione racconta che Mecaling fosse originario di Batuan, un piccolo villaggio di Bali, ma che venne bandito a Nusa Penida per il suo coinvolgimento nella magia nera. In ogni caso, il suo nome incute ancora timore: alcuni balinesi preferiscono non pronunciarlo ad alta voce.

Mecaling era un demone formidabile, noto per infliggere malattie ed epidemie al popolo balinese come vendetta. In un’occasione, durante la celebrazione di Nyepi, Mecaling si travestì astutamente da Barong, il capo delle forze del bene, e guidò il suo esercito di demoni a devastare Bali.
A seguito di questo tradimento, il Nuovo Anno balinese (Nyepi) è diventato un giorno di silenzio e introspezione, in cui non è permesso alcun rumore o festeggiamento: un modo per ingannare e respingere i demoni.


L’origine del pellegrinaggio a Nusa Penida

Dopo l’attacco, il popolo di Bali si rivolse a un sacerdote che evocò Barong per scacciare Mecaling e ricacciarlo a Nusa Penida. Gli alti sacerdoti del regno di Gelgel purificarono l’isola dagli spiriti oscuri e bandirono Mecaling, ma il suo spirito rimase nel Tempio di Ped.
Questo santuario è considerato una fonte di potere per chi pratica la magia nera e, al tempo stesso, un luogo di pellegrinaggio per chi cerca protezione dal male e dalle malattie.

Ogni indù balinese deve compiere almeno una volta nella vita un pellegrinaggio al Tempio di Pura Ped a Nusa Penida, dove è necessario cercare l’equilibrio tra energie negative e positive per raggiungere calma e armonia.

Pura Dalem Ped Nusa Penida Bali Indonesia
Pura Dalem Ped in Nusa Penida

Quali sono i vari tipi di templi a Bali e Nusa Penida?

A Bali, i templi sono chiamati “pura” e ne esistono diversi tipi, ciascuno con una funzione specifica nei rituali balinesi. Il termine pura deriva dal sanscrito e significa “città” o “luogo sacro”.

  • Pura Kahyangan Jagad: si trovano nelle zone montuose, considerate regni sacri e magici. Il più importante è il complesso di Besakih, sul Monte Agung.
  • Pura Tirta: dedicati alla gestione dell’acqua e alle attività religiose connesse, presenti in molti villaggi e città.
  • Pura Desa: fungono da centro della vita religiosa in ogni villaggio.
  • Pura Puseh: dedicati al culto di Vishnu.
  • Pura Mrajapati: dedicati a Prajapati, il signore della creazione e protettore.
  • Pura Segara: situati vicino al mare, sono importanti durante la cerimonia del Melasti e servono a placare le divinità marine. Un esempio famoso è Pura Tanah Lot.
  • Pura Dalem: dedicati al culto di Shiva, Durga, Madre Natura, Banaspatiraja (Barong), Sang Bhuta Diyu, Sang Bhuta Garwa e altre divinità. Sono strettamente legati ai rituali funebri e alla morte.

I templi di Nusa Penida

A Nusa Penida i due templi più visitati sono Pura Dalem Ped e Pura Goa Giri Putri, entrambi fondamentali per comprendere la cultura e la spiritualità dell’isola.

Pura Dalem Ped

Pura Dalem Ped è uno dei complessi templari più sacri di Bali, profondamente venerato per la sua associazione con il re-demone Mecaling. Il complesso comprende cinque templi distinti, ognuno con un proprio scopo e significato:

  • A nord: Pura Segara, dimora di Batara Baruna, dio dell’oceano, situato sulla costa dello stretto di Nusa.
  • A sud: Pura Taman, un giardino-tempio con laghetto di loto, dedicato al purgatorio.
  • A ovest: Penataran Ratu Gede Mecaling, il tempio principale.
  • Gli altri due sono Pelebaan Ratu Mas e Bale Agung.

Nel dicembre 2019, durante la costruzione dell’Adiwana Warnakali Hotel, visitai Pura Dalem Ped per la prima volta per raccogliere acqua santa destinata a una cerimonia. Sapevo che le celebrazioni si sarebbero svolte in quattro templi, ma solo nel corso della giornata scoprii che erano previste ben dieci cerimonie, una in ciascun santuario del complesso. Inutile dire che raccogliemmo una grande quantità di acqua santa per l’occasione!

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Raccogliere acqua santa a Pura Dalem Ped in Nusa Penida

Pura Goa Giri Putri

Pura Goa Giri Putri è una delle destinazioni imperdibili tra i 15 siti più importanti di Nusa Penida. La grotta stessa è uno spettacolo unico: goa significa “grotta”, giri “collina” e putri “principessa”.

La grotta è dedicata principalmente a Shiva. Nel triumvirato indù responsabile della creazione, del mantenimento e della distruzione dell’universo, Shiva è la divinità che distrugge il mondo per permetterne la rinascita, accanto a Brahma e Vishnu.

All’estremità della grotta si trova anche un santuario dedicato a Guanyin, la dea buddista cinese della compassione.

Visitare Goa Giri Putri è sempre un’esperienza intensa e suggestiva. Non dimenticare di partecipare alle cerimonie che si tengono nell’ultimo tempio della grotta e di chiedere il tradizionale braccialetto bianco balinese da legare al polso come segno di benedizione.

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Pura Goa Giri Putri, Nusa Penida

Pura Puncak Mundi

Pura Puncak Mundi si trova sulla vetta più alta di Nusa Penida, a oltre 500 metri sul livello del mare. La strada che vi conduce è ben tenuta e offre panorami spettacolari su tutta l’isola. L’area circostante è ancora in gran parte incontaminata, il che la rende un habitat ideale per le scimmie che spesso si aggirano nei dintorni.

La storia del tempio risale all’anno 50 Saka (128 d.C.), quando Batara Guru, una manifestazione del dio Shiva, discese nella regione di Puncak Mundi assumendo le sembianze di un sacerdote chiamato Dukuh Jumpungan.

Il complesso è composto da tre templi: Pura Beji, Pura Krangkeng e Pura Puncak Mundi stesso. Ancora oggi, Pura Puncak Mundi rimane un luogo venerato di culto e di pellegrinaggio.

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Pura Puncak Mundi

Pratiche consigliate prima di visitare un tempio a Bali

Per entrare rispettosamente in un tempio sacro a Bali è consigliato indossare l’abito tradizionale balinese, come il sarong, che solitamente può essere noleggiato sul posto. È importante mantenere un atteggiamento positivo e astenersi da comportamenti o linguaggio irrispettosi. Inoltre, alle donne è richiesto di non entrare nei templi durante il periodo mestruale, come segno di riverenza.

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regole per entrare in un tempio balinese

Come indossare un sarong a Bali

Indossare correttamente un sarong è un aspetto importante della cultura locale. In balinese, il sarong è chiamato kamen e viene portato in modo diverso da uomini e donne.

Per le donne

Il sarong si avvolge da destra verso sinistra, circa un giro e mezzo, terminando sopra l’anca destra. Lo strato esterno deve cadere più in basso rispetto a quello interno e coprire il corpo dai fianchi fino alle caviglie.
Il tessuto può essere fissato semplicemente annodandolo, oppure con una corda lunga legata ai due lati. Le donne balinesi indossano spesso un corsetto sopra l’addome per mantenere il sarong in ordine.
Una cintura in vita (senteng) è obbligatoria sia per gli uomini che per le donne quando partecipano a una cerimonia o entrano in un tempio. Nelle donne, la cintura si porta sopra la camicetta.

Per gli uomini

Il sarong si avvolge da sinistra verso destra, attorno ai fianchi, fino a metà polpaccio. Deve essere legato in modo che il tessuto in eccesso cada sul davanti formando una piega ornamentale, chiamata unkancut.
Il kamen viene fissato con una cintura, sopra la quale si indossa il sash obbligatorio, spesso accompagnato da un ulteriore panno secondario sui fianchi.

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baris jankang dance foto apel fotografia

Cultura di Nusa Penida

Nusa Penida appartiene a Bali, ma possiede un proprio dialetto balinese, non parlato in altre zone dell’isola. Inoltre, alcuni aspetti della sua cultura sono unici.

Danza Baris Jangkang

La danza Baris Jangkang di Nusa Penida è una rappresentazione tradizionale che raffigura l’esercito demoniaco al servizio di Dalem Bungkut, ultimo re di Nusa Penida, durante la guerra contro il re balinese Waturenggong di Gelgel. I ballerini indossano l’abbigliamento tradizionale di Nusa Penida, chiamato kamben cepuk, e impugnano lunghe lance mentre danzano.

Un patrimonio culturale nazionale

Questa danza sacra è riconosciuta come patrimonio culturale immateriale nazionale dal Ministero dell’Istruzione e della Cultura. Nel villaggio tradizionale di Pelilit viene eseguita frequentemente durante i festival di piodalan (celebrazioni dei templi).
Gli strumenti musicali che accompagnano la danza includono kempul, alcuni tipi di gamelan, petuk, cimbali e dendeng.

È possibile assistere alla danza Baris Jangkang anche durante il Festival di Semarapura.


Qualche domanda?

Se hai domande sulla storia di Nusa Penida o sulla cultura balinese, lascia un commento o scrivimi un messaggio. Oppure visita l’articolo dedicato per ulteriori informazioni pratiche su Nusa Penida.

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